Dove Cartizze tocca il cielo
Dove Cartizze
tocca il cielo
Valdobbiadene DOCG
L’incontro tra generazioni è stato ben governato e ci ha consegnato un paesaggio e un mestiere che, per merito dei nostri vecchi, si può fregiare del titolo di Patrimonio dell’Umanità.
Un unico ondeggiante pentagramma unisce le due cittadine – Valdobbiadene e Conegliano – su cui i contadini incidono di stagione in stagione il canto delle colline.
Siamo posati sulla dorsale che unisce San Pietro di Barbozza e Santo Stefano alla sommità del colle di Cartizze il più pregiato che, nelle viscere, custodisce la storia del mondo.
I Vini
Il vino ricavato dalle uve delle nostre rive esprime il massimo della sua personalità nelle declinazioni classiche dello spumante in base alle caratteristiche dei terreni e alle competenze di cantina dove i mosti vengono accuditi e assemblati per i migliori bouquet a Dry, Extra Dry, Brut, Extra Brut, Colfondo.
La dimensione domestica dell’azienda i cui confini erano definiti dalla geografia familiare di Tano e Giovanna si è sviluppata negli ultimi tre decenni fino a raggiungere una dimensione più congrua in cui le nostre famiglie hanno trovato un buon equilibrio conservando l’impronta contadina e “famigliare” delle origini.
La cantina di Tano si è trasformata ed ora si sviluppa in profondità dentro il magma multicolore della collina di Cartizze.
La nostra terra
Allevare viti è il nostro mestiere e la Riva è il nostro posto di lavoro, la bottega contadina al pari della bottega rinascimentale dove è nato l’Umanesimo.
Allevare viti in riva nelle più contorte pendenze collinari è il mestiere che abbiamo appreso, con ruvida pedagogia, dai nostri genitori.
Ogni filare affonda le radici su una bancola modellata con la zappa e curata caparbiamente vite a vite in un interminabile lavorio con cui consolidiamo la stabilità dei pendii e la magnificenza del paesaggio.